Crea il tuo account!

Carrello

chiudi

Nessun prodotto presente nel carrello.

Giugno 23, 2021

Cosa c’entra Cristiano Ronaldo? L’oligopolio che pesa, ma non si vede

Dal gesto di Cristiano Ronaldo “contro” Coca Cola all’oligopolio nel settore agricolo. Ecco chi decide il cibo che mangiamo.

Cosa c’entra Cristiano Ronaldo (o CR7), osannato divo del calcio mondiale, con la geografia economica del cibo e l’agricoltura globale? E con l’oligopolio delle gigantesche multinazionali che determina le nostre possibilità di scelta di consumo? Molto, dal 14 giugno 2021.

Quando il campione portoghese, coi suoi 92 milioni di followers su Twitter, ha estromesso platealmente dall’inquadratura tv di una conferenza stampa due bottigliette di Coca Cola prima messe in bella vista. Un gesto quasi insignificante, ma compiuto da un giocatore noto per essere maniacale nella cura del proprio fisico, della salute e dell’alimentazione, e poi accompagnato da un invito stizzito a bere acqua. (altro…)

Novembre 28, 2020

La Cina Agricola

Le previsioni del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, riportate da Statista.com, indicano che nel periodo 2020-2021 il raccolto di riso cinese sarà pari al 29% di quello mondiale; quello di grano al 18%; quello di arachidi al 37%


Fino a pochi anni fa, la Cina era considerata la fabbrica del mondo, la superpotenza manifatturiera. In alcuni settori continua a esserlo, nonostante la concorrenza di costo di altri Paesi emergenti stia spingendo molte imprese a trascurarla, almeno in parte. Oggi, l’obiettivo del presidente Xi Jinping — che ha guidato in questi giorni il Comitato Centrale del Partito Comunista nella formulazione del Piano Quinquennale 2021-2025 — è di rafforzare i consumi interni, pur non rinunciando all’export, e di sviluppare il settore dei servizi. Ma l’agicoltura? È stata dimenticata da Pechino? Se ne parla poco, ma niente affatto: la Cina è anche un gigante agricolo mondiale. Le previsioni del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, riportate da Statista.com, indicano che nel periodo 2020-2021 il raccolto di riso cinese sarà pari al 29% di quello mondiale; quello di grano al 18%; quello di arachidi al 37%. In queste coltivazioni di grande importanza la Cina è il primo produttore mondiale. Si posiziona al secondo posto nel mais, con il 22% della produzione globale, dietro agli Stati Uniti, nel cotone (23%), dietro all’India, e nei semi di colza (19%), dietro al Canada. Meno forte è nella coltivazione e nel raccolto di un legume strategico per l’alimentazione umana e animale, la soia, del quale produce solo il 5% del totale mondiale, largamente superata da Stati Uniti, Brasile e Argentina. Se si viene alla frutta, il raccolto del gigante asiatico è pari ai tre quarti delle pere, dei pompelmi e dei mandarini, al 54% delle mele e al 46% dell’uva da tavola. Dei quali è ovviamente di gran lunga il primo produttore globale. È numero uno anche nelle noci (47%). Gran parte della produzione viene consumata all’interno ma le esportazioni di agrifood sono arrivate a 65 miliardi di dollari nel 2019, il doppio che nel 2005, (secondo la società di analisi Ihs Markit). Nonostante che sia considerato poco sexy parlare dell’agricoltura — molto meno che parlare della potenza industriale e geopolitica della Cina — il settore è di grande importanza anche strategica: l’impegno cinese a importare di più dagli Stati Uniti, soprattutto soia, è stato uno degli argomenti su cui le tese trattative commerciali tra Pechino e Washington si sono maggiormente concentrate negli anni scorsi. Mai sottovalutare il peso strategico dell’agricoltura.

 

Ottobre 28, 2020

ANCHE AZ.AGRICOLA GUERZONI FA PARTE DI CAMPAGNA AMICA .

Siamo orgogliosi di fare parte di questa grande famiglia sin dal 2018, in futuro nasceranno sicuramente nuove ed interessanti collaborazioni con altre aziende italiane che condividono i nostri stessi valori.

per capire meglio di cosa si tratta , qui sotto lascio un breve estratto preso dal sito ufficiale www.campagnamica.it


Promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica nasce nel 2008 per realizzare iniziative volte ad esprimere pienamente il valore e la dignità dell’agricoltura italiana, rendendo evidente il suo ruolo chiave per la tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura, della salute, della sicurezza alimentare, dell’equità, dell’accesso al cibo a un giusto prezzo, dell’aggregazione sociale e del lavoro.

Fondazione Campagna Amica è il luogo ideale di incontro tra gli interessi degli agricoltori e quelli dei cittadini e si rivolge proprio a tutti  per dare risposte a temi di grande attualità come l’alimentazione, il turismo, l’ecologia, la salute e il benessere, inaugurando così un nuovo stile di vita.

Fondazione Campagna Amica sostiene l’agricoltura italiana nei tre ambiti principali della vendita diretta, del turismo, e dell’ecosostenibilità e costituisce un punto di riferimento per chiunque sia interessato ai destini dell’ambiente e del territorio, della qualità dei consumi e degli stili di vita. Per questo:

  • Organizza e promuove i punti di eccellenza della filiera agricola italiana dal produttore al consumatore e a km zero.
  • Valorizza le strutture agrituristiche di qualità selezionate e promossi accuratamente da Terranostra, l’associazione di Coldiretti che sostiene il turismo in campagna.
  • Valorizza e fa conoscere i prodotti tipici del nostro meraviglioso territorio.
  • Avvia e sostiene campagne per la difesa del patrimonio di boschi, laghi e fiumi e per la biodiversità.
  • Contribuisce allo sviluppo di energie rinnovabili.
  • Monitora prezzi, stili di vita e abitudini alimentari dei cittadini.
  • Produce strumenti di conoscenza e informazione per una corretta educazione alimentare, promuovendo stili di vita virtuosi nei confronti dell’ambiente e dei consumi.
Ottobre 28, 2020

COS’è L’AGTICOLTURA INTEGRATA

Si parla sempre più spesso di agricoltura integrata, talvolta come alternativa a quella intensiva. È però importante, al fine di comprendere i vantaggi di questo tipo di approccio alle coltivazioni, capire innanzitutto cos’è esattamente l’agricoltura integrata.

Può essere definita come una forma di agricoltura sostenibile, intesa come un sistema di produzione agricola in grado di garantire un impatto ambientale ridotto e dunque meno gravoso per il pianeta. Di norma, l’agricoltura integrata prevede l’utilizzo combinato di pratiche agricole – compreso l’impiego di attrezzature tecniche a basso impatto – e prodotti fitosanitari, il tutto finalizzato a dare vita a un ciclo produttivo virtuoso e meno aggressivo in termini di impronta ecologica. Non solo: l’agricoltura integrata mira anche a tutelare la salute dei consumatori attraverso una produzione sicura e di alta qualità.

In definitiva, possiamo affermare che l’agricoltura integrata opera per dare vita a una sinergia perfetta tra fattori diversi:

  • La salute dei consumatori finali
  • La salute dell’ambiente
  • Le esigenze produttive degli agricoltori
  • Le esigenze economiche dell’ambiente

Agricoltura integrata: il quadro normativo 

La Direttiva 2009/128/CE, relativa al decreto legislativo del 14 agost0 2012  ha istituito il cosiddetto “quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi” ai quali l’agricoltura integrata fa riferimento.

I cosiddetti PAN, ossia i Piani di Azione Nazionali sono stati istituiti per stabilire gli obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per la riduzione dei rischi e dell’impatto ambientale derivante dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari.

Il Piano di Azione è stato adottato in Italia con Decreto Interministeriale 22 gennaio 2014 e promuove le cosiddette “buone pratiche” di utilizzo dei prodotti fitosanitari più sostenibili. Al contempo, si propone di fornire agli agricoltori le opportune indicazioni finalizzate a ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari nelle aree agricole, nelle aree extra agricole (aree verdi urbane, strade, ferrovie, ecc..) e nelle aree naturali protette.

La difesa integrata obbligatoria prevede infatti l’uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra quelli disponibili per lo stesso scopo (Si consiglia la lettura completa dell’allegato III del decreto legislativo n. 150/2012).

Agricoltura integrata: caratteristiche 

Ma quali sono le principali caratteristiche dell’agricoltura integrata, talvolta definita anche “produzione integrata”?

In termini di applicazioni principali, vanno certamente citate:

  • Qualità del suolo e lavorazione del terreno
  • Fertilità del suolo e fertilizzazione
  • Difesa delle coltivazioni e lotta integrata
  • Diserbo e controllo delle infestanti

Per quanto riguarda invece i maggiori interventi di questa modalità, includeremo:

  • Le osservazioni del livello di presenza di malattie o insetti
  • L’utilizzo di modelli di previsione delle infestazioni e/o degli attacchi parassitari
  • L’analisi del terreno e i piani di fertilizzazione finalizzati all’ottimizzazione delle quantità di fertilizzanti e prodotti fitosanitari
  • La calibrazione del momento esatto di intervento sulle colture per ottimizzare l’utilizzo di prodotti di supporto
  • Le epoche di distribuzione per definire la maggiore utilità e minore dispersione del suolo di eventuali fertilizzanti

Va sottolineato che, nell’agricoltura integrata, la difesa delle coltivazioni, quando possibile, viene operata attraverso l’utilizzo di prodotti fitosanitari con un impatto ambientale radicalmente ridotto, nel rispetto dei cosiddetti “limiti razionali della sostenibilità”, ossia:

  • Difesa chimica
  • Prodotti biotecnici
  • Lotta biologica
  • Tecniche agronomiche

Nel contesto generale dell’agricoltura integrata, è lapalissiano che la riduzione complessiva del quantitativo di prodotti chimici liberati nell’ambiente sia uno degli obiettivi chiave, e questa è la ragione per cui prodotti fitosanitari a basso impatto, vengono sempre preferiti.

Agricoltura integrata: i vantaggiAnalizziamo infine quali sono i principali vantaggi dell’agricoltura integrata.

Il primo, naturalmente, è l’orientamento all’ottimizzazione dell’impiego di risorse e mezzi tecnici così da individuare un buon compromesso tra produzione e ricavi per l’agricoltore e salute ambientale e umana.

Al contempo, l’agricoltura biologica supera, per sua natura, i concetti di lotta biologica e i vincoli imposti nell’uso di prodotti sanitari – come avviene nelle coltivazioni biologiche. Di fatto, quindi, non esiste alcuna contrapposizione tra queste due modalità agricole, che vanno interpretate essenzialmente come modi diversi di interpretare il concetto di sostenibilità ambientale attraverso convergenze parallele.

Rappresentando quindi una sorta di compromesso tra l’agricoltura tradizionale e quella biologica, l’agricoltura integrata è oggi considerata da molti esperti e professionisti la modalità più evoluta per realizzare una agricoltura sostenibile, dal momento che:

  • Ottimizza l’utilizzo di risorse e mezzi tecnici per garantire quantitativi produttivi efficaci
  • Produce raccolti sani e sicuri per la salute umana
  • Conserva e protegge al meglio le risorse ambientali
  • Osserva specifiche normative nazionali e comunitarie
  • Si realizza secondo specifiche linee guida indicate dai disciplinari
  • Misura i progressi conseguiti con dettagliati sistemi di autodiagnosi delle aziende agricole
Ottobre 28, 2020

7 BUONI MOTIVI PER COMPRARE PRODOTTI A CHILOMETRO ZERO !!

I vantaggi di una spesa che privilegia prodotti a filiera corta sono davvero molteplici. Oltre a farti risparmiare denaro, acquistare a chilometro zero significa mangiare in maniera sana e genuina, aiutare le piccole imprese che valorizzano il territorio e soprattutto avere a a cuore l’ambiente.


Ti sei mai chiesto quanti e quali passaggi percorre l’insalata in busta, già pronta per essere consumata, che trovi sullo scaffale del supermercato? Se lo sapessi molto probabilmente ci penseresti due volte prima di metterla nel carrello. Quell’insalata che trovi già bella pronta è stata raccolta da un agricoltore, portata in un centro dove è stata lavata e trasformata, poi ancora in un altro dove è stata confezionata, e poi ancora è arrivata in un centro di distribuzione e finalmente sullo scaffale di un supermercato. Ciò significa che la verdura in questione ha macinato chilometri su chilometri prima di arrivare nelle mani del consumatore. E il trasporto ha dei costi non solo economici , ma soprattutto ambientali in quanto stiamo pur sempre parlando di tonnellate di CO2 emesse per spostare la merce da un centro all’altro. Quello dell’insalata in busta è soltanto un esempio; se ne potrebbero fare infiniti, per ogni alimento.

È la dimostrazione del fatto che nell’ambito della grande distribuzione la filiera del cibo è spesso molto lunga, include cioè numerosi passaggi, come quelli che abbiamo elencato poco fa. Tutto ciò lo puoi evitare. Come? Facendo una spesa responsabile e acquistando prodotti a chilometro zero (che non a caso vengono anche definiti prodotti a filliera corta). Oltre a comprare alimenti freschi che non hanno avuto bisogno dell’aggiunta di conservanti e altre sostanze chimiche, e sono quindi più genuini e salutari, darai anche il tuo piccolo contributo alla salvaguardia dell’ambiente . Il modo in cui viene prodotto e trasformato il cibo è uno dei fattori che contribuisce maggiormente al cambiamento climatico: oggi l’industria alimentare contribuisce per un quarto all’impronta di carbonio a livello mondiale. Lo dice l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), il gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite che riunisce i maggiori esperti sul cambiamento climatico.


E allora ecco qui i vantaggi nello scegliere prodotti a chilometro zero:

  1. Conosci personalmente il tuo fornitore: da lui potrai farti raccontare per filo e per segno la storia dei suoi prodotti e da lui potrai ricevere delle dritte su come riconoscere un prodotto di qualità;
  2. Ti fa risparmiare, proprio perché vengono eliminati tutti i passaggi intermedi (e costi annessi) che separano il produttore dal consumatore;
  3. Impari a conoscere la stagionalità dei prodotti: siamo troppo abituati a trovare qualsiasi frutto o ortaggio in qualsiasi periodo dell’anno. Ma questo significa che un prodotto per essere disponibile in un determinato momento proviene magari dall’altro capo del mondo. Privilegia allora il più possibile quello che la natura offre di volta in volta;
  4. Sostieni le piccole imprese legate al territorio e alimenti l’economia locale;
  5. Impari a dare il giusto valore al lavoro e alla qualità che stanno dietro a un prodotto della terra. Quando al supermercato vedi qualcosa a prezzi stracciati, pensa che qualcun altro, che sia il bracciante sottopagato o l’ambiente stesso, sta pagando il conto al posto tuo;
  6. Eviti imballaggi inutili e contribuisci così a ridurre il volume dei rifiuti, soprattutto in plastica;
  7. Mangi in maniera sana e autentica. Un frutto della terra coltivato naturalmente e senza l’aggiunta di sostanze chimiche non avrà mai lo stesso sapore del suo alter ego industriale.
Ottobre 27, 2020

Frutta e Verdura di Stagione: vivere green e risparmiare !

PERCHÉ MANGIARE FRUTTA DI STAGIONE? L’ ATTENZIONE A QUELLO CHE METTIAMO IN TAVOLA NON È SOLO UNA MODA DEGLI ULTIMI TEMPI.

La celebre frase “siamo quello che mangiamo”, attribuita al filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, risulta particolarmente vera come in questo periodo storico. Mangiare frutta e verdura di stagione fa bene al nostro corpo, al pianeta e perfino al nostro portafogli. Vediamo insieme perché:

 

Frutta e verdura di stagione: la scelta più sana per il nostro corpo

Ciò che mangiamo e beviamo ogni giorno determina il nostro stato di salute. Quello che pochi italiani fanno, per esempio, è mettere in tavola a ogni pasto un piatto di verdura in accompagnamento ad un primo o ad un secondo piatto. Preparazioni semplici, ma gustose, che rappresentano la scelta ideale per chi vuole tenersi in forma e fare il pieno di energia e salute. Mangiare la frutta fresca, anche a merenda o a colazione, è ugualmente molto importante. Ma non tutta la frutta e non tutta la verdura sono uguali. I prodotti di stagione sono naturalmente più salutari e ricchi di nutrienti. Non è un caso se molte piante seguono una stagionalità, ed è giusto rispettare questo ciclo anche per assicurare al nostro corpo una diversità continua. Non solo, poi, i prodotti di stagione sono più sani, ma anche più buoni e saporiti! Fate una prova: assaggiate un pomodoro a luglio, coltivato in terra, e paragonatelo, qualche mese più tardi, con un suo simile, coltivato in serra e raccolto a dicembre. Non c’è gara.

Frutta e verdura di stagione: la scelta più sostenibile per il nostro pianeta

Per garantire frutta e verdura tutto l’anno nei supermercati, la grande distribuzione adotta due metodi. Comprare dai produttori che coltivano in serra e importare da paesi lontani, dove il clima è adatto alla coltivazione di un prodotto specifico. Questo comporta un consumo notevole (e anche per questo la frutta e la verdura fuori stagione costano di più) e notevoli emissioni evitabili. Meglio preferire prodotti di stagione e a km 0.

La stagionalità della frutta conviene anche al nostro portafogli         

Frutta e verdura di stagione, quindi, fanno meglio alla nostra salute e all’ambiente, e costano di meno. Una coltivazione vicina (meglio ancora se a km 0) abbassa, e non di poco, il prezzo finale del prodotto. Viceversa, un frutto o una verdura coltivati dall’altra parte del mondo, impiegano molto tempo e molto carburante per arrivare fino al nostro supermercato: e il prezzo aumenta eccome!

Le tabelle frutta e verdura di stagione per orientarsi

Abbiamo quindi capito perché frutta e verdura di stagione sono da preferire, sotto tanti aspetti. Ma qual è la stagionalità della frutta e della verdura? Ecco alcuni tra gli ortaggi e i frutti più diffusi:

  • Gennaio e Febbraio: arance, clementine, mandarini, limoni, pompelmi, mele, pere, bieta, carote, spinaci, broccoli, cavolfiori, cavoli, cicoria, finocchi, patate, radicchio, rape
  • Marzo e Aprile: arance, limoni, pompelmi, mele, pere, fragole, asparagi, bieta, carciofi, carote, broccoli, cavolfiori, cicoria, cavoli, finocchi, insalata, cipolline, patate, radicchio, rape, ravanelli, sedano, spinaci
  • Maggio: asparagi, bieta, carote, cavoli, cicoria, ciliegie, fagioli, fagiolini, fave, finocchi, fragole, insalata, mele, meloni, patate, pere, piselli, pomodori, radicchio, ravanelli, sedano, spinaci
  • Giugno e Luglio: albicocche, amarene, angurie, bieta, carote, cavoli, cetrioli, cicoria, ciliegie, fagioli, fagiolini, fave, fichi, fragole, insalate, melanzane, meloni, patate, peperoni, pesche, piselli, pomodori, prugne, ravanelli, sedano, susine, zucchine
  • Agosto: angurie, bieta, carote, cavoli, cetrioli, cicoria, fagioli, fagiolini, fichi, fragole, insalate, lamponi, melanzane, mele, meloni, patate, peperoni, pere, pesche, pomodori, prugne, radicchio, ravanelli, sedano, susine, uva, zucche, zucchine
  • Settembre: bieta, broccoli, carote, cavoli, cetrioli, cicoria, fagioli, fagiolini, fichi, insalate, lamponi, melanzane, mele, meloni, patate, peperoni, pere, pesche, pomodori, prugne, radicchio, ravanelli, sedano, spinaci, susine, uva, zucche, zucchine
  • Ottobre: bietola, carote, castagne, cavolfiore, cavoli, cicoria, clementini, finocchi, insalate, limoni, melanzane, mele, patate, peperoni, pere, radicchio, rape, ravanelli, sedano, spinaci, uva, zucche
  • Novembre e Dicembre: arance, bieta, broccoli, carote, castagne, cavolfiore, cavoli, cicoria, finocchi, insalate, limoni, mandarini, mele, patate, pere, pompelmi, radicchio, rape, sedano, spinaci, uva, zucche

Back to Top